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L’evangelizzazione viene spesso intesa erroneamente come la promozione della propria chiesa, di un etichetta religiosa, della propria esperienza, ecc. A volte nel condividere sinceramente l’Evangelo, per mancanza di esperienza, poca conoscenza delle Scritture, e poca comunione con Dio, si trasmette un messaggio sbagliato, enfatizzando aspetti che comunicano religiosità e non una relazione personale con un Dio personale. Pur non seguendo una religione possiamo comunque assumere un atteggiamento religioso nel nostro approccio evangelistico. Il termine “religione “ proviene dal latino “religio” dalla radice di “re-ligare”, nel significato “dei legami che uniscono gli uomini a certe pratiche”. Secondo Cicerone il termine originerebbe dal verbo “relegere”, ossia “ripercorerre” o “riconsiderare”, riferendosi al culto pagano.

La religione poteva essere considerata anche come l’insieme delle pratiche pietose legate strettamente a Dio. La mentalità pagana che gradualmente si è infiltrata nel cristianesimo/cattolicesimo, ha reso la religione come l’insieme di opere, pratiche e liturgie che cercano di avvicinare l’uomo a Dio. Quindi si può essere religiosi nel nostro atteggiamento quando presentiamo la nostra denominazione come l’unica via, quando enfatizziamo le regole da seguire e non la grazia di Dio che ci rende liberi dalla legge. ES: ti trovi davanti ad una prostituta e la TUA conversazione inizia con un invito a cambiare vita, metti in risalto il suo peccato ma non la grazia di Dio che ci libera dal peccato. Getti dei pesi su di lei non lasciando che siano abbandonati sulla croce. Es.: “Un ragazzo tossico dipendente condivide con me la sua grande difficoltà nel vincere tale dipendenza e che in concomitanza e in conseguenza a tale problema ruba i soldi di sua sorella con la quale convive, e sente un vuoto interiore che lo sta uccidendo.

Puntualizzo sul problema della dipendenza cercando biblicamente di fargli capire che è sbagliato, lo invito in chiesa perché potrebbe essere per lui un incoraggiamento a smettere, o lo invito a cercare Gesù, l’unico che può riempire il suo vuoto e conseguentemente prendersi cura della sua intera esistenza?” La religione getta dei pesi sulle spalle della gente incurvando sempre più la loro schiena e non permettendo che il loro sguardo sia rivolto verso Dio.